L’appartenenza attraverso l’architettura:Il Pointillisme di Alberto Menozzi
Dallo schizzo alla realtà
Il processo di progettazione di Menozzi è radicato nella semplicità dello schizzo, una pratica che sostiene dalle fasi iniziali a quelle finali di ogni progetto. “Gli schizzi sono fondamentali”, osserva Menozzi, ‘ma a un certo punto i rendering diventano cruciali per vedere il progetto prendere forma’. Con Lumion, Menozzi ha dato vita all’idea, usandola per testare e perfezionare l’impatto visivo del progetto. La sfida è stata quella di rimanere fedele ai suoi vincoli originali, assicurando che ogni modulo mantenesse il suo scopo e rimanesse coeso.


Alberto Menozzi
Architetto
Lumion mi permette di testare rapidamente i concetti con anteprime immediate in varie stagioni, ore del giorno e condizioni atmosferiche.
Visione del futuro
Per Menozzi, l’architettura continuerà a dialogare con le persone, adattandosi alle mutevoli esigenze e allo spirito dei tempi. “L’architettura ha sempre parlato alle persone, assorbendo e talvolta sfidando lo status quo”, riflette. Per il futuro, ritiene che la sostenibilità, il riuso e l’intelligenza artificiale diventeranno fattori chiave per la progettazione, soprattutto quando il cambiamento climatico rimodellerà l’ambiente costruito.

Alla domanda sulle tendenze dell’architettura, Menozzi è meno interessato agli stili di superficie e più ispirato da strutture che raccontano storie significative. “Ammiro gli edifici che risuonano con il loro contesto e offrono qualcosa di inaspettato”, afferma. È questa attenzione alla narrazione e allo scopo che guida il lavoro di Menozzi, assicurando che progetti come Pointillisme facciano più che abbellire uno spazio: creano luoghi che invitano, connettono e ispirano.
Con Pointillisme, Alberto ha creato uno spazio che riflette i nostri tempi complessi. Trasformando i cerchi dell’isolamento in simboli di aggregazione e appartenenza, ci invita a ripensare al modo in cui ci connettiamo gli uni con gli altri e agli spazi che condividiamo.